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Waterfront, rischio infiltrazioni mafiose sulla costa

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Campo di Mare: guerra di nervi tra Ostilia e Balneari, i pericoli della direttiva Bolkstein: le ricche lobby delle spiagge e il riciclaggio. Parla il patron del Six Giorgio Alabiso
di Alberto Sava

Sono a Campo di Mare per incontrare il patron del Six, l’unico gestore degli stabilimenti con i sigilli imposti dall’Ostilia, a non essere stato mai contattato dai rappresentanti del gruppo Bonifaci.

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E’ sabato mattina 7 maggio, l’intervista uscirà con il numero del venerdì successivo 13 maggio, e quindi  strutturo il dialogo  per eventuali aggiornamenti fino a mercoledì 11 maggio, giorno di chiusura in tipografia de “L’Ortica”. Arrivo al Six intorno alle 11.30, ma prima faccio il giro largo e  percorro da nord a sud tutto il Lungomare dei Navigatori. Passo davanti al Quadrifoglio di proprietà Ostilia e vedo, per la prima volta in  trentasei anni,  lo stabilimento vestito a festa, con un gran pavese fatto di una decina di  grandi bandiere con quadrifogli bianchi in campo blu, che garriscono al vento, come suol dirsi.  Accanto sventolano anche le bandiere del Lemon Beach, l’altro stabilimento dell’Ostilia. Una cinquantina di metri più avanti, sotto i raggi del sole scintillano le cromature di una flotta  di roulotte e camper, parcheggiati fronte mare per il week end. Mi inoltro tra il muretto e l’arenile, incrocio il Six ma tiro diritto, vado avanti fino in fondo e vedo solo stabilimenti chiusi, la desolazione è totale. Torno indietro al Six, e trovo il patron Giorgio Alabiso ad attendermi all’ingresso, due passi, e alla mia sinistra  vedo un nastro  bianco e rosso (il confine imposto dai sigilli Ostilia) circondare  come una gabbia il parco gioco per bambini, che era gratuito per tutti. Che tristezza! Prima dell’intervista facciamo una ricognizione al resto dell’area Ostilia all’interno del Six, area delimitata dai paletti, posti dell’ufficiale giudiziario, e collegati tra loro con il solito nastro da cantiere rosso e bianco. Ci accomodiamo, e Giorgio Alabiso inizia a parlare come un fiume in piena: “Questa è la prima volta che parlo con un giornalista. Ostilia non ci ha mai contattato. Una cosa un po’ strana, perché ha contattato tutti. D’altro canto, se si deve porre in essere un’operazione complessiva, sarebbe opportuno ascoltare prima tutti noi. Al momento gli altri stabilimenti sono chiusi, ed è un danno complessivo, perché il danno d’immagine è per tutti, anche per noi che siamo aperti. Oggi, sabato pieno di sole, nessuno è venuto allo stabilimento”. Prima di entrare nel vivo dell’intervista un aggiornamento dell’ultim’ora: Giorgio Alabiso è stato convocato dall’Ostilia ai Parioli, per la prima volta, lunedì 9 maggio alle 18.30.

Al termine dell’incontro apprendiamo che anche al patron del Six è stato proposto un comodato di due anni (1+1, ndr) a fronte della rinuncia ad ogni pretesa in tribunale. Ostilia e Six si sono lasciati con un punto interrogativo, a nostro avviso solo formale.

Parliamo della Bolkstein. Per quanto riguarda la direttiva UE Bolkstein, è un problema che affligge tutti i balneari d’Italia. Le concessioni andranno all’asta, e ad oggi in Italia non c’è alcuna legge in proposito. Noi concessionari ancora non sappiamo se avremo prelazioni o rimborsi degli investimenti di lungo periodo già approntati. L’Europa minaccia procedure d’infrazione contro l’Italia, e noi siamo tutti preoccupati. Campo di Mare è lo specchio di quanto potrebbe succedere a livello nazionale. I grandi gruppi imprenditoriali saranno i soli ad avere la forza economica per partecipare a bandi di gara europei. Saranno aste al rialzo, senza limiti di prezzo. Noi singoli operatori non potremo certo competere. Per esempio, pochi giorni fa, è stata battuta la prima spiaggia ad Ibiza: base di partenza: 117.000 euro, aggiudicata a 770.000 euro. E’ ovvio che è una partita riservata esclusivamente a chi ha enormi disponibilità di denaro, qualunque ne sia la provenienza, e speculatori. Senza contare il fatto che finirà la libera concorrenza a favore degli utenti, i quali dovranno utilizzare le strutture in regime di monopolio. I gestori degli stabilimenti di Marina di Cerveteri sono famiglie e associazioni conosciute da tutti da decenni e quindi sono uno scudo contro la penetrazione di ambienti e capitali malavitosi. Qui a Campo di Mare sta nascendo la convinzione che, al di là di tutto, il vero interesse dell’Ostilia, la quale per altro ancora non ha manifestato le proprie reali intenzioni, siano proprio sugli stabilimenti balneari.

E il Comune, in tutto questo? Molti tendono ad incolpare l’Amministrazione per tutto ciò che sta succedendo. Io non mi sento affatto di associarmi al coro. I problemi persistono da tantissimi anni, ed è facile incolpare gli attuali amministratori. In realtà questa Amministrazione si è trovata a dover gestire gli effetti della sentenza del 2009. Per quanto riguarda la Bolkstein, il comune non avrà nessun potere, se non quello di applicare le leggi nazionali, cioè bandire gare secondo le direttive europee. I primi a volere la riqualificazione del litorale, ed ad essere parte attiva dell’auspicato progetto, sono i balneari; da tempo, tutti si sono dichiarati pronti ad affiancare le amministrazioni. Nei decenni di trascuratezza a Campo di Mare, gli stabilimenti sono le uniche strutture ad aver garantito servizi essenziali ed ad avere offerto alla cittadinanza opportunità di svago culturale, sportivo, musicale, sociale e igienico mettendo a disposizione i loro servizi.

Torniamo alla Bolkstein. Il problema vero, è la mancanza di tutela che si sta profilando per i balneari in tutta Italia. Nel caso delle compagnie petrolifere, per esempio, il Governo ha studiato delle soluzioni ‘ponte’ a lungo termine, per fare in modo che le nuove normative non danneggino i vecchi concessionari. Per i balneari, invece, tutto questo non accadrà. Come categoria, siamo disposti a partecipare a gare europee, ma abbiamo bisogno che venga strutturata una fase di transizione, che ci permetta di ammortizzare gli investimenti, di rientrare dei debiti contratti per implementare le attività, di adeguare le prospettive imprenditoriali alle nuove normative. In altri paesi hanno previsto  periodi anche di venti o trent’anni. In Italia, invece, si sta procedendo diversamente. Tenendo conto che solo il trenta per cento delle coste italiane è coperta da concessioni private, si potrebbe prevedere un congruo periodo di transizione per le vecchie e sottoporre a bando europeo solo le nuove. Invece il governo si sta muovendo con molta rapidità, adducendo lo spettro della procedura di infrazione. Per altre procedure già in atto, però, il livello di timore è molto diverso. Purtroppo  l’operatore balneare talvolta è visto un po’ come lo sfruttatore della spiaggia pubblica, a volte anche evasore, e quindi c’è una sorta di accanimento. Ma le cose non stanno così. Certo, le mele marce ci sono, come ovunque. Voglio ricordare, per esempio, che qui a Campo di Mare siamo noi balneari, sono i nostri bagnini  che fanno salvataggio in mare e primo intervento in caso di malori, anche per gli utenti della spiaggia libera, senza problemi e distinzioni.

Ma di chi è la responsabilità, sulla spiaggia libera? C’è un regolamento regionale, per altro in fase di cambiamento.

Chi garantisce la sicurezza a Campo di Mare? Bella domanda. Noi avevamo presentato anche un progetto. Finora l’hanno garantita gli stabilimenti, e l’assegnazione di un piccolo servizio itinerante della Dolphin, un’associazione di subacquei. Noi balneari abbiamo tutto l’interesse a che anche la spiaggia libera sia curata. Faccio un esempio. Una bella casa in un condominio fatiscente, varrebbe molto di meno rispetto ad un condominio curato. Noi siamo i primi ad occuparci della pulizia, quando vediamo sporco, ad aiutare chi ha bisogno, ad offrire i servizi a tutti coloro che necessitano di qualcosa.

Ultima domanda. Entrando nello stabilimento, abbiamo visto dei nastri di delimitazione bianchi e rossi. Sono necessari? Quelli sono paletti invalicabili. Brutti da vedersi, ma dobbiamo obbligatoriamente lasciarli. Speriamo che la situazione a Campo di Mare si risolva presto. C’è tutta un’economia che sta affondando. Non solo per gli stabilimenti. Sto parlando dell’indotto. Dai fornitori al mercato degli affitti estivi. Sono in gioco posti di lavoro. In tutti i posti di villeggiatura, il lavoro stagionale è fondamentale. Ci si gioca tutto in pochi mesi.

E’ crollato anche il mercato degli affitti estivi? Si parla di una diminuzione del 60/70 per cento per le case vacanze. Il mercato dell’ “ombrellone” è abitudinario. Un cliente che da tanti anni frequenta uno stabilimento, se non può più farlo tende a cambiare la località dove c’era lo stabilimento. Quasi sempre cambia proprio luogo.


Proposta indecente

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L’Ostilia, nel silenzio dell’amministrazione, chiede agli operatori balneari il “suicidio” di massa.
di Angelo Alfani

La vicenda tra la società Ostilia e gli operatori balneari di Campo di Mare, ma sarebbe meglio dire la comunità cerveterana, mette in luce fino a quale profondità possa spingersi la prepotenza dei potenti.

Con assoluta pervicacia, nonostante le legittime proteste degli operatori, a seguito di una serie di blitz  difesi da forze armate, nello spazio  temporale di poche settimane, hanno sigillato quattro  stabilimenti ritenuti irregolari in quanto occupavano un pezzo di sabbia dell’Ostilia. Lucchetti  e guardie giurate ne  hanno garantito fino ad oggi  l’occupazione. Contemporaneamente sono iniziate le manovre di accerchiamento dei gestori degli stabilimenti nonché regolari concessionari da parte del Demanio del profondo arenile: lusinghe, pacche sulle spalle, dichiarazioni di personalità del mondo amministrativo  di accordi già raggiunti e firmati, promesse, non ti stare a preoccupare, tutto fatto, vedrai che adesso, ed altre fanfaluche. Erano in molti quelli che legittimamente speravano  che un accordo tra le parti si sarebbe trovato in tempi ragionevoli, e che la stagione o meglio le stagioni per almeno altri  cinque anni si potessero garantire alla comunità.   Ma un accordo è un accordo: un patto tra gentiluomini che salvaguarda soprattutto il bene della maggioranza e non l’interesse di uno, un accordo non è  una corda insaponata, nè tanto meno un “prendere o lasciare” o, come si leggeva sui camion negli anni settanta: “O me la dai o scenni”.

In questi ultimi giorni si è potuto verificare grazie a pezzi di carta  da firmare, chiacchiere su offerte di vendita della sabbia in questione a cifre improponibili, cosa intenda per accordo la proprietà delle presunte case abusive color diarrea.

L’attacco della lettera che gira da alcuni giorni evidenzia lo spirito della società:
“conclusasi la procedura di rilascio dei luoghi, confermiamo la disponibilità a quanto segue:
sua rinuncia irrevocabile ai giudizi in corso ed ai diritti azionati ed asseriti, con riconoscimento del pieno ed esclusivo diritto di Ostilia Srl; con compensazione integrale delle spese giudiziali.
Come dire adesso che vi abbiamo messo in un angolo vediamo se non firmate quello che vi andiamo a proporre.

E le proposte più o meno sono quelle di: contratto di concordato di appena due anni : termine 31 Dicembre 2017. Questo termine è da intendersi ultimo ed inderogabile… il concordato  verrà a cessazione anticipata rispetto al biennio ove venga meno la concessione demaniale, ed ove il Comune di Cerveteri disponga o comunque autorizzi, la effettuazione delle opere di rifacimento del litorale della medesima Società.

Sinceramente non vorrei trovarmi nei panni dei proprietari degli stabilimenti che stanno vivendo un momento drammatico. Ma accettare un accordo così sfacciatamente di parte  farebbe venire i brividi anche al più smaliziato dei sindacalisti. In tutto questo l’Amministrazione che fa? Perché non forza la mano all’Ostilia avendoci il coltello dalla parte del manico? Perché non si convoca con la massima urgenza un Consiglio comunale straordinario che sovranamente si assume l’impegno di costringere la società a buttare nel cestino tali inaccettabili contratti ed a proporne uno che dia giusta riconoscenza a chi per anni ci ha sgobbato su quelle spiagge ed ha, per anni ancora, la titolarità demaniale? O invece  si mette da “parte” garantendo solamente la pulizia della privatissima sabbia? Non vorrei che corrispondesse al vero il detto  riportato da Plutarco nel libro  “Le virtù di Sparta:
Uno, spennando un usignolo e vedendo che c’era attaccata così poca carne, disse: “Sei fatto soltanto di voce”

Allarme amianto a Campo di Mare

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Da 5 mesi i residenti di via dei Glicini inalano le polveri velenose. Tante segnalazioni, nessun intervento.

Di Felicia Caggianelli

Sembra una questione impossibile quella denunciata a Campo di Mare dai residenti di via dei Glicini. Invece è tutto vero.

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Ci sono cittadini che da 5 mesi sono costretti a convivere con dei resti di amianto, in parte contenuti in sacchi celesti, e in parte disseminato sull’asfalto, a stretto contatto con coloro, bambini compresi, che transitano nella strada. Una via che, tra l’altro, confina con un grande campo incolto, un tempo protetto da una rete metallica, ma da anni privo di recinzione e diventato una piccola discarica abusiva. Una terra di nessuno dove scaricare di soppiatto tronchi, rami, resti di potature, oltre naturalmente a rifiuti di ogni genere. I sacchi incriminati, stracolmi di amianto, a distanza di cinque mesi sono ancora lì, nonostante le ripetute segnalazioni che i residenti hanno confermato al nostro giornale di aver inoltrato alle autorità competenti. La fotografia nitida dell’impotenza dei cittadini e della distrazione dell’amministrazione comunale che non si attiva per risanare quella che si presenta come una situazione pericolosa per la salute dei residenti. L’ultima segnalazione, ci informano i cittadini, è stata recapitata alla sede distaccata del comune di Cerveteri nell’edificio all’ingresso nord di Cerenova. Luogo dove i residenti di via dei Glicini si sono sentiti rispondere, per l’ennesima volta, belle parole come riferiremo, segnaleremo, inoltreremo. Un bell’esercizio di coniugazione dei verbi al tempo futuro di cui la gente è veramente stanca. Intanto il tempo passa, le polveri sottili di amianto con la complicità del vento, dell’acqua piovana e delle ruote delle auto che transitano nella strada, continuano a diffondersi indisturbate. L’aspetto più grottesco della vicenda è che sarebbe ingiusto scrivere che il comune di Cerveteri si è dimenticato completamente di Campo di Mare. Visto che da tempo i vigili urbano e la polizia ambientale stanno lavorando a ritmi serrati per scardinare la cattiva abitudine che da mesi dilaga nelle vie meno trafficate di scaricare rifiuti di ogni genere. Sono decine le persone incivili che dopo aver ripulito cantine e soffitte pensano bene di gettare ovunque piccoli e grandi elettrodomestici, mobili, resti di potature, perfino batterie esauste delle automobili. Per non parlare dei sacchi di mattoni, calce, cemento, ferri arrugginiti e persino sanitari rotti che fanno capolino in varie zone decentrate della frazione. Purtroppo però la stessa attenzione che le autorità preposte stanno riversando contro le discariche abusive di Campo di Mare non si registra per la risoluzione del delicato problema di via dei Glicini. Dove, oltre all’amianto, abbiamo notato disseminati in terra anche profilattici usati, altri oggetti alquanto potenzialmente pericolosi se non raccolti immediatamente.  Al momento che L’Ortica sta andando in stampa la situazione è rimasta invariata. La speranza è che gli amministratori comunali, alla luce anche di questo articolo, prendano provvedimenti drastici e rimuovano l’amianto dalle strade di Campo di Mare.

Caso Vannini, il 23 maggio i Ciontoli alla sbarra

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La famiglia chiamata a difendersi dall’accusa di omicidio volontario e la fidanzata del figlio, Viola, deve rispondere di  omissione di soccorso.

di Alberto Sava

Un intero nucleo familiare salirà alla sbarra lunedì 23 maggio con l’accusa di avere ucciso Marco Vannini, ventenne di Cerveteri. Il rinvio a giudizio, deciso dal Gup del Tribunale di Civitavecchia, riguarda Antonio Ciontoli, arruolato nella Marina Militare e comandato al RUD all’epoca di fatti, sua moglie Maria Pezzillo, i figli Martina, fidanzata di Marco,  e Federico, tutti con l’accusa di omicidio volontario, nonché la fidanzata di quest’ultimo Viola Giorgini, accusata di omissione di soccorso: tutti coimputati nel processo anche di forte impatto mediatico che inizia lunedì prossimo.

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Marco, un ottimo figliolo cerveterano che desiderava fortemente e si preparava ad entrare nell’esercito, è morto alle tre del mattino del 18 maggio dello scorso anno, a seguito delle ferite riportate a causa di  un colpo di pistola sparato dal ‘suocero” Antonio Ciontoli, nel villino di Ladispoli. Una morte che subito assunse i contorni di un giallo, dal momento che le versioni fornite dalla famiglia Ciontoli si rivelarono contraddittorie, e che i soccorsi furono chiamati con immenso, inspiegabile ritardo. La notizia del rinvio a giudizio fu accolta dal web con un’ondata di commenti favorevoli alla decisione. Per questo caso, ancora avvolto nel mistero, in un anno è stato versato un oceano di inchiostro, realizzati e messi onda un numero imprecisato di servizi televisivi e radiofonici, trasmesse un incalcolabile numero di ore di dirette tv nazionali, regionali e locali, mobilitato un esercito di giornalisti ed inviati, avanti a tutti Federica Sciarelli con il suo “Chi l’ha visto?”. Recentemente il cugino di Marco, Alessandro ha pubblicato un significativo post sulla pagina FB del gruppo “Giustizia e Verità’ per Marco Vannini’: “Storia di vita vissuta: quando ero ragazzo andavo al fiume con un mio amico ed il suo cane a fare il bagno, ci immergevamo e per gioco andavamo sott’acqua facendo finta di essere in difficoltà ed allora puntualmente il cane si gettava in acqua nel tentativo di riportarci a galla in salvo………un cane”. Ed ora il commento al post di Alessandro, da parte di un’iscritta al gruppo: “Buongiorno Alessandro.. sappiamo tutti che un cane lo fa. Quello che ci lascia senza respiro è come hanno potuto i cinque..o sei.. a non fare nulla, a depistare, con tanta freddezza a continuare la loro vita senza per altro pentirsi. Questo sgomenta, sembra che non si è mai preparati eppure alcuni individui del genere umano sono questo: attori freddi e calcolatori che non hanno rispetto neppure di sé stessi, senza dignità”. Due post che riassumono emozioni, riflessioni, disperazioni, rabbia, e tanto altro. Abbiamo scelto questo incipit di emozioni virtuali, per aprire il diaframma del reale ed introdurre le dichiarazioni di mamma Marina e papà Valerio, mentre è scattato il conto alla rovescia per la prima udienza del processo, che ad un anno esatto dalla tragica morte di Marco Vannini a Ladispoli, porterà alla sbarra cinque persone di cui quattro con accuse pesantissime. Per dovere di cronaca, ricordiamo che uno degli ultimi aggiornamenti di questo caso riguarda l’istanza con cui il legale della famiglia Vannini ha chiesto ed ottenuto il sequestro conservativo dei beni della famiglia  Ciontoli, a copertura di una somma di un milione e duecentomila euro. Un intervento  di garanzia necessario, per la richiesta di risarcimento in caso di condanna per omicidio volontario. Di contro, la famiglia Ciontoli ha proposto appello contro la richiesta del legale della famiglia Vannini. I protagonisti di questa orribile storia andranno alla sbarra il giorno 23 maggio. Ma come stanno vivendo queste ore i genitori di Marco? Papà Valerio, notoriamente persona di poche parole, ha affermato: “L’inizio del processo è purtroppo un punto di partenza e non certo di arrivo. Magari potessimo uscire da questo tunnel con una sola udienza, ma sappiamo che non è così. Credo che nei prossimi giorni affronteremo un’udienza, diciamo, di tipo preliminare e che il processo vero è proprio, auspico, inizierà la prossima estate. Concludendo, sottolineo che abbiamo grandissima fiducia nelle giustizia” . Valerio Vannini è sempre stato accanto alla moglie in questi primi 365 giorni, dalla notte della morte di Marco fino al processo a carico dei cinque impuntati.  E’ stato un anno che mamma Marina ha vissuto, e durante il quale ha combattuto con una grinta ed una determinazione ammirevoli, e senza mai un attimo di flessione. Lunedi 23 sarà in aula con rinnovata energia, sorretta anche dalla spinta solidale di decine di migliaia di persone che, da ogni dove, giornalmente ricordano con instancabile affetto suo figlio, nel gruppo a lui dedicato su Facebook.  A mamma Marina poniamo la stessa domanda fatta a papà Valerio: come sta vivendo queste ore prima del processo? “Fin dal primo giorno ho sempre dichiarato che la giustizia italiana è lenta, ma inesorabilmente arriva. Inoltre, ho sempre ribadito la mia convinzione che tutti i presenti al fatto siano ugualmente colpevoli, poiché sono persuasa che il ritardo e le modalità nell’attivare  i soccorsi siano la vera causa della morte di mio figlio. Bugie, menzogne, depistaggi e quant’altro sono la miscela assassina che ha ucciso Marco. Circa il processo, posso dire che, aldilà della prossima udienza, di tipo tecnico, è comunque l’inizio di un percorso per ottenere finalmente quel fiore che ancor manca sulla tomba di Marco, la Giustizia. Concludo, sottolineando che il capo dì imputazione indicato dal PM Alessandra  D’Amore è quello che auspico sia poi alla base delle sentenza definitiva. Il mio ultimo pensiero di questa intervista lo dedico a Marco, per ringraziare mio figlio della forza che sta dando a me a Valerio e a noi tutti, per combattere la guerra di verità contro l’indemoniata disumanità dei responsabili della sua morte. Io e mio marito siamo già condannati ad una prigionia dalla quale non usciremo mai più”. Roberto Carlini, zio di Marco, è stato anche lui sempre accanto alla cognata Marina, a papà Valerio ed alla moglie Anna, sorella di Marina, in ogni istante dell’anno appena trascorso. “Senza entrare nel merito di fatti che hanno stravolto la vita di tutti noi, per la prima volta – dichiara lo zio Roberto- da quando è successo questo tragico evento, dedico un pensiero esclusivamente a mio nipote Marco. In certi momenti a me sembra di svegliarmi da un sogno terrificante, e invece ogni volta mi ritrovo in una realtà-incubo peggiore del sogno. Marco ci manca tantissimo, e il non averlo più tra noi con il suo bel sorriso ci rattrista ogni giorno e, comunque vada, i veri condannati all’ergastolo della sofferenza sono in primo luogo Marina e Valerio, e subito dopo mia mogie, io e tutti noi della famiglia, conclude Roberto Carlini”.

Servizi sulla spiaggia, il business del terzo millennio

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Concessioni demaniali: lobby e soldi invadono l’isola di Ibiza, Cerveteri in balia degli eventi e Tarquinia affronta la Bolkstein.

di Alberto Sava

Con la direttiva europea Bolkstein, anche il sole e l’ombra diventano un ricco business. Recentemente nell’isola di Ibiza il comune di Saint Josep de sa Talia, per risanare le proprie finanze, ha lanciato un’asta per alzata di mano per la gestione dei servizi offerti sulla spiaggia.

Ombrelloni, sdraio, lettini, amache trovandoci in Spagna, aggiudicati al miglior offerente. E tra strilli da mercato del pesce, spintoni e risse, si è assistito a spettacoli paradossali. Un lotto di 285 amache e 142 ombrelloni, valore iniziale di 120mila euro, assegnato, dopo un’ impennata da montagne russe al rialzo, per 768mila euro. Un altro, un centinaio di sdraio in prossimità di un Beach Club, ha imposto un costo di 103.800 euro: più di cinque volte il prezzo base di 19.800. Senza trascurare le notevoli perplessità, che inevitabilmente sorgono in merito alla capacità di alcuni soggetti economici di presentarsi ad ‘aste estemporanee’ con in tasca una montagna di soldi, che permette loro, è il caso di dire, di non badare a spese, questo è quanto già accaduto nelle scorse settimane sull’altra sponda del Mediterraneo, e presto accadrà ugualmente da noi. Anche se attraverso un percorso completamente diverso, una sorta di camouflage imprenditoriale, a Marina di Cerveteri la battaglia per la  privatizzazione della spiaggia è già iniziata da lungo tempo. Dopo cinquant’anni di scontri e carte bollate, infatti, le famose case verdi non sembrano più il vero business. E, dati i tempi, sarebbe quantomeno autolesionistico che  lo fossero. Il vero affare  è oggi rappresentato  più dal  lungomare dei Navigatori, che non dai tristi ed anonimi manufatti edificati subito dietro. Lungo il litorale laziale, verso nord, Tarquinia ha recentemente affrontato il tema delle concessioni demaniali, coniugate con la libera concorrenza e con la tutela del settore turistico-balneare. Il confronto è avvenuto durante il recente convegno organizzato dal PD. I lavori si sono concentrati sulle concessioni marittime demaniali in Italia, il rilancio della costa di Tarquinia, i fondi strutturali UE e il riposizionamento del turismo balneare di Tarquinia e della Tuscia. All’incontro hanno partecipato il deputato Alessandro Mazzoli, il consigliere regionale Enrico Panunzi, il sindaco Mauro Mazzola, gli assessori Sandro Celli ed Anselmo Ranucci ed il presidente della ‘Federbalneari –  Litorale Nord’ Marco Maurelli. «È doveroso ringraziare tutte le persone della segreteria, come Marco Marzi, referente di ‘Federbalneari’ per la nostra città, che hanno lavorato per organizzare l’incontro. – dichiara il segretario Piero Rosati – A questa iniziativa ne seguiranno altre, perché vogliamo tornare tra i cittadini e parlare di cose concrete, affrontando problemi e facendo proposte per risolverli». L’onorevole Mazzoli ha sottolineato come la legge di riordino delle concessioni demaniali, che sarà approvata entro l’estate, dovrà conciliare la libera concorrenza con la tutela del settore turistico-balneare, prezioso patrimonio del Paese. Il consigliere regionale Panunzi, invece, ha posto l’attenzione sulla necessità di governare i cambiamenti in atto e di avanzare proposte, perché fare solo opposizione sarebbe controproducente. Il sindaco Mazzola ha evidenziato che gli enti locali debbono essere messi nelle condizioni di poter risolvere i problemi, e che occorrono gli strumenti legislativi per farlo. Sulla stessa lunghezza anche l’assessore al Turismo Sandro Celli. Prezioso l’intervento del presidente Maurelli, il quale ha fatto un’accurata disamina della questione, ponendo in evidenza le criticità e le vie di uscita, per rilanciare un settore strategico come quello del turismo balneare. I lavori di Tarquinia confermano, ove mai ce ne fosse bisogno, che la politica dei fatti concreti dirime questioni e favorisce il funzionamento del sistema. A Cerveteri, dove si continua a tenere inchiodata la gestione dei problemi, enormi e in crescita esponenziale,  al respiro corto dei quattro angoli della piazza, la soluzione dei problemi dei balneari e della costa resta purtroppo abbandonata all’ineluttabilità del tempo, che ben presto, a fronte della totale immobilità, trasformerà la normativa europea in una catastrofe economica.

Prestigioso riconoscimento in India al Prof. Visocchi

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Il noto neurochirurgo, nostro concittadino, premiato a Mumbai
dal prof. Atul Goel, guru della neurochirugia indiana.

Dal 28 Aprile al 1 Maggio si è svolto il Simposio  “State of Art Indian Neurosurgery  -Symposium Showcasing Indian Neurosurgery and Diversity Indian Culture, promosso dal Prof Atul Goel, Direttore della Neurochirurgia di Mumb.

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In un contesto di oltre 300 neurochirurghi indiani dei principali distretti di questo paese asiatico sono stati ammessi come Honoured Invited Speakers solo due neurochirurghi internazionali: il Prof Shengde Bao Neurochirurgo  all’Università di Pechino ed il Prof. Massimiliano VISOCCHI Neurochirurgo all’Università Cattolica Policlinico Gemelli di Roma.  Il Prof Visocchi è stato invitato a parlare della chirurgia anteriore endoscopica transnasale e transorale e posteriore in strumentata della giunzione cranio cervicale presentando i risultati personali pubblicati in oltre 30 tra articoli e libri sul questo complesso argomento e che già erano stati coronati  il 23  novembre 2012 con un premio attribuito dal  XinHua Hospital II Shanghai University ed hanno portato alla istituzione ed alla direzione scientifica sia di un Master di secondo livello che di un Centro di Ricerca  sugli approcci chirurgici alla Cerniera Cranio Cervicale della Facoltà di Medicina dell’Università Cattolica. La cerniera cranio cervicale  consente l’articolazione del    cranio con il collo  è costituita dalla base del cranio e dalle prime due vertebre cervicali che prendono il nome di atlante (come il nome del Dio che sorreggeva il mondo) ed epistrofeo. Queste due vertebre sono articolate con la base del cranio e tra loro stesse  per mezzo di legamenti, questi ultimi costituiti da tessuto connettivo elastico che svolge la funzione di una sorta di  imbracatura. All’interno della cerniera c’è una struttura nervosa delicatissima che prende il nome di tronco dell’encefalo direttamente connessa al midollo spinale. Nel tronco dell’encefalo hanno sede strutture nervose nobilissime che regolano lo stato di coscienza, la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca ed il respiro, inoltre passano fibre che veicolano informazioni di senso e di moto ai quattro arti. Quindi un danno del tronco può essere associato a paralisi, disturbi della sensibilità, del sistema cardiocircolatorio, del respiro e dello stato di coscienza fino alle condizioni estreme del coma. La terapia neurochirugica di queste malattie associate ad instabilità cranio – cervicale è una terapia etiologica o causale ma anche sintomatica: ciò vuol dire che vengono rimosse le cause della malattia ed anche  corretti i suoi effetti. Le ragioni di questa precisazione insistono nella natura stessa di malattia.  Oltre alle malformazioni dette “Dismorfismi”  altre  condizioni possono accompagnarsi  a quadri analoghi come le   malattie genetico – dismetaboliche. Tra queste  la cosiddetta trisomia del 21° cromosoma o Sindrome di Down (comunemente nota come mongolismo per il tipico aspetto orientaleggiante dei pazienti, la Mucopolisaccaridosi, grave malattia metabolica da accumulo dei mucopolisaccaridi, normali costituenti del tessuto connettivo conseguente a  danno congenito del loro metabolismo, i  traumi del capo e del collo, l’Artrite Reumatoide malattia infiammatoria sistemica ed i tumori ossei e carilaginei. La Neurochirurgia dell’Università Cattolica del S Cuore, Policlinico Gemelli, ha raggiunto un ottimo standard nel trattamento di questi problemi sia in età pediatrica che adulta ed è stata recentemente presa in considerazione  in un Progetto di Ricerca Internazionale su questi particolari quadri morbosi associati a patologie varie. In tale contesto è stato anche conferito dal Prof Goel per mezzo di una targa al Prof Visocchi  un riconoscimento per il “contributo apportato alla neurochirurgia mondiale”. Già a settembre scorso il Prof Visocchi aveva presieduto il Congresso Mondiale di Neurochirurgia Ricostruttiva (IV International Congress of International Society of Reconstructive Neurosurgery (ISRN) and the VII th Neurorehabilitation and Reconstructive Neurosurgery (WFNS) divenendo il Presidente Eletto della medesima Società. Il Centro di Ricerca (Direttore Porf. G Paludetti)  con annesso  Cadaver Lab (Direttore  Prof Visocchi)  è aperto alla contribuzione di donatori che, attraverso la loro solidarietà, vogliano esprimere vicinanza e presenza attiva a quei neurochirurghi e ricercatori che si adoperano alla identificazione di strategie chirurgiche sempre più aggiornate e tecnologicamente competitive  per il sostegno di una neurochirurgia complessa  e per il conseguimento  dell’eccellenza in questo difficile settore.

CAMPO DI MARE: TENTA DI RUBARE UNA BICICLETTA, ARRESTATO DAI CARABINIERI

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Nella mattinata di ieri i Carabinieri della Compagnia di Civitavecchia hanno tratto in arresto, per tentato furto aggravato,  O.H.O., 35enne romeno residente a Cerveteri, già noto alle Forze dell’Ordine.

In particolare i Carabinieri della Stazione di Campo di Mare, nell’ambito di un servizio di controllo del territorio finalizzato alla prevenzione e repressione dei reati “predatori” svolto nei pressi della Stazione Ferroviaria di “Marina di Cerveteri”,  hanno notato una persona che, con atteggiamento sospetto, si aggirava nei pressi di alcune biciclette. Pertanto i militari hanno subito proceduto al controllo dell’uomo, colto nel mentre stava tentando di asportare una bicicletta assicurata a un palo da una catena, che lo stesso stava tranciando a mezzo di tenaglie. Così il soggetto è stato dichiarato in arresto e, esperite le formalità del caso, condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, alla quale dovrà rispondere del reato di tentato furto aggravato, mentre la biciletta è stata restituita alla legittima proprietaria.

01062016

Pascucci esulta: “Gli stabilimenti di Campo di Mare stanno riaprendo i battenti. La stagione balneare si farà”

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Dal web si apprende la soddisfazione del sindaco di Cerveteri, Alessio Pascucci per il fatto che gli stabilimenti di Campo di Mare stanno riaprendo i battenti e che dunque la stagione balneare si farà!

“Abbiamo lavorato per questo. Con caparbietà, coerenza e impegno. Domenica scorsa ha riaperto lo stabilimento Renzi; l’Associazione Nautica, già lo sappiamo, si sta preparando per aprire a breve. Ezio alla Torretta, Quadrifoglio e Lemon Beach sono rimasti sempre in attività. Il Six ha riaperto già a fine marzo. Le spiagge libere (ma questo è un argomento che non è MAI stato in discussione, continueranno per sempre ad essere libere ed accessibili a tutti). È un momento importante per Cerveteri e per Marina di Cerveteri, e dispiace veramente sapere che ci sono persone, nella nostra Città,  che speravano nel fallimento del nostro impegno, e che addirittura in questi mesi hanno remato contro il raggiungimento del risultato. Invece, per il secondo anno consecutivo (ricorderete il mancato picchettamento nel corso dell’estate 2015) la stagione balneare è salva e i servizi balneari garantiti. I gestori degli stabilimenti balneari hanno dovuto affrontare in questi mesi delle prove difficili: per questo è nostro dovere, e mio in particolar modo, essergli accanto ancora più del solito. Anche quest’estate, al mare si va a Campo di Mare”.


La Prima Guerra Mondiale vista dagli studenti di Cerveteri e Cerenova

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Lunedì 6 giugno al Granarone i ragazzi espongono un anno di lavori sulla Guerra che segnò per sempre l’Europa

 
Lunedì 6 Giugno alle ore 15.00 nell’Aula Consiliare del Comune di Cerveteri, al Palazzo del Granarone si terrà la presentazione della mostra documentaria “Pace o Guerra – il 1914 e i dilemmi del Novecento”, a conclusione del progetto avviato insieme alla Regione Lazio in occasione del Centenario dallo scoppio della Prima Guerra Mondiale. Il progetto ha interessato i Comuni del Sistema Bibliotecario Ceretano-Sabatino, tra cui Cerveteri.
La mostra è realizzata dalle terze medie dell’Istituto comprensivo Salvo d’Acquisto e dell’Istituto comprensivo Marina di Cerveteri. Immagini, filmati e sottofondi musicali impreziosiranno l’esposizione delle opere.
“Grazie al prezioso supporto delle docenti – ha detto Alessio Pascucci, Sindaco di Cerveteri – i nostri ragazzi hanno fatto un lungo ed approfondito studio su uno dei periodi più tristi della nostra storia, come quello della Grande Guerra. Ricerche nell’archivio storico comunale, sulla toponomastica della nostra Città, sulle intitolazioni presenti sul nostro Monumento dei caduti e visite guidate al Museo del Risorgimento e all’Altare della Patria hanno offerto ai nostri giovani una panoramica completa sugli avvenimenti accaduti in Italia e in Europa a cavallo tra il 1914 e il 1918. Invito la Cittadinanza a visitare questi bellissimi lavori realizzati dai nostri studenti”.
Il coordinatore del progetto Francesco Fochetti, insieme alla bibliotecaria e consulente archivistica Gea Copponi e gli esperti dell’associazione Artemide Guide, Daniele Medaino e Nicole Sannino, hanno predisposto con gli studenti un programma di ricerche storiche nel territorio di Cerveteri. La partecipazione ha riguardato 8 classi dei 2 istituti, per un totale di circa 200 studenti.
Le attività sono state avviate nel mese di novembre, e hanno visto una serie di incontri formativi presso l’Istituto Luce, tenuti da Patrizia Cacciani, e poi dei seminari all’interno delle scuole con conferenze, proiezione di filmati e studio dei documenti. Altri interessantissimi incontri sono stati quelli tenuti dalla Professoressa Rita Papi.
Le professoresse Paola Olmi, Tina di Bitonto e Stefania Maccioni (Salvo d’Acquisto), Nicoletta Retico, Lidia di Paolo, Manuela Cito, Giorgia Minnucci e Cinzia Totino (Marina di Cerveteri), hanno guidato i loro studenti in un percorso di ricerca storica che li ha portati anche all’aeroporto militare di Furbara, operativo già durante la Grande Guerra.
“Ringraziamo di cuore tutti i curatori del progetto, le scuole e il corpo docenti, e tutti gli esperti che hanno dato il proprio fondamentale contributo – ha detto Francesca Cennerilli, Assessora alla Scuola – siamo certi che l’esperienza molto originale fatta dai nostri giovani abbia favorito la nascita di una nuova curiosità e interesse verso il mondo della storia”.

“Faremo acquisire ad Acea le reti idriche di Campo di Mare”

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Molti gli ostacoli incontrati ma tutti superati. Puntiamo all’acquisizione delle reti di proprietà Ostilia e al loro trasferimento ad Acea Ato 2.

 Il Sindaco Alessio Pascucci informa i cittadini di alcune importanti novità che riguardano il servizio idrico a Campo di Mare.
“Nel weekend del ponte del 2 Giugno a Campo di Mare si sono verificati disagi legati alla distribuzione dell’acqua che pensiamo non dovrebbero più ripetersi nel corso della stagione estiva. Dopo tanti anni di difficoltà, infatti, stiamo probabilmente andando verso la soluzione definitiva di questo antico problema. È bene però chiarire alcuni aspetti. L’acquedotto di Campo di Mare, al pari delle strade, del depuratore, delle fogne e della rete di illuminazione stradale, non è di proprietà del Comune di Cerveteri. Ostilia, proprietaria delle infrastrutture, è la società che fornisce l’acqua ai cittadini della frazione; questi, infatti, non ricevono le bollette ad ACEA ATO 2. Ostilia acquista l’acqua da tre fonti: dall’acquedotto delle Ferrovie dello Stato, da ACEA ATO 2 e dalla Flavia Acque (l’azienda municipalizzata di Ladispoli). L’acqua confluisce in un unico serbatoio e poi viene distribuita sempre da Ostilia ai cittadini di Campo di Mare”.
“All’inizio del 2015 – ha spiegato il Sindaco Alessio Pascucci – l’acquedotto delle Ferrovie dello Stato ha subito un grave danno che ne ha compromesso il funzionamento. Il Comune, tuttavia, è stato informato da Ostilia soltanto a fine giugno, cioè con diversi mesi di ritardo. A quel punto, nonostante la questione riguardasse due privati, cioè Ostilia e FS, abbiamo immediatamente contattato le Ferrovie che ci hanno detto che ormai era troppo tardi per intervenire. Quindi, per affrontare l’estate 2015 senza che dei disagi inammissibili si riversassero sui cittadini, riuscimmo ad ottenere dalle Ferrovie la realizzazione di una condotta provvisoria in grado di aumentare sensibilmente la portata idrica. La nuova tubatura, di dimensioni molto inferiori al necessario, non era sufficiente ma rappresentava l’unica possibilità di immediata risoluzione. Subito dopo ci adoperammo affinché si facessero i lavori per la nuova condotta, quella definitiva. Qui si aprì un altro problema, perché il condominio “Marina di Cerinova”, proprietario del terreno su cui doveva passare lo scavo, ha creato una serie di difficoltà prima di convincersi a dare il consenso ai lavori, ritardandoli enormemente”.
 “Qualche settimana fa – ha detto il Sindaco – finalmente i lavori sono iniziati ed entro la fine di Giugno saranno terminati. Ricordo che già nel 2014 avevamo obbligato Ostilia a far realizzare ad ACEA ATO 2 una nuova dorsale idrica che aumentasse la portata della propria fonte. Quest’anno chiederemo un ulteriore potenziamento. A questo punto, con il potenziamento delle due fonti, abbiamo motivo di prevedere che il problema della mancanza di acqua sarà finalmente risolto. È però necessario far presente che da quest’anno Flavia Acque non riuscirà come in passato a fornire l’acqua a Ostilia, il che significa che l’approvvigionamento idrico di Campo di Mare si baserà soltanto sulle fonti di ACEA ATO 2 e Ferrovie dello Stato. Ho comunque chiesto al Sindaco di Ladispoli Enzo Paliotta di poter fare quanto in suo potere per aiutarci, in via straordinaria, nei prossimi due fine settimana, fino a che i lavori non saranno ultimati. Vorrei chiarire, inoltre, che è ferma intenzione dell’Amministrazione comunale acquisire le reti idriche di Campo di Mare e di trasferirle ad ACEA ATO 2. Per fare ciò, abbiamo lavorato in questi mesi avviando già una serie di confronti tecnici. Nelle prossime settimane svolgeremo i primi sopralluoghi congiunti”.

Chiuso per pochi giorni l’accesso alla stazione di Marina di Cerveteri

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Chiuso per pochi giorni l’accesso alla Stazione Marina di Cerveteri, lato Campo di Mare. Si sta realizzando una nuova conduttura per risolvere i problemi idrici della frazione.

 “La società ferroviaria RFI ci ha comunicato che da domani mattina i lavori per la realizzazione della nuova condotta idrica per aumentare la capacità idrica di Campo di Mare si sposteranno in prossimità dell’accesso alla stazione FS, lato Campo di Mare. Per questo motivo potrebbe verificarsi la necessità che la stradina di accesso sotto il cavalcavia ferroviario rimanga inaccessibile ai pedoni per alcuni giorni, fino alla conclusione dei lavori”.

Lo ha detto il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci, dopo aver annunciato, ieri, che il problema della carenza idrica nella frazione balneare sarà risolto con il potenziamento dei collegamenti con la rete di Acea Ato 2 e di RFI-FS.

“I lavori non si protrarranno per più di due settimane – ha detto il Sindaco – ci dispiace per il disagio creato ai molti pendolari che dovranno temporaneamente passare dall’altro ingresso alla Stazione, ma abbiamo anche chiesto a RFI di limitare al massimo i tempi in cui il passaggio rimarrà bloccato. D’altro canto, si sta risolvendo un problema, quello della carenza di acqua nella nostra frazione balneare, che richiede da parte di tutti la massima attenzione possibile”.

I Comitati Uniti puntano il dito: UCCI UCCI….. ODOR DI ELEZIONUCCI….

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Luca Climati risponde a Noi con Salvini

riceviamo e pubblichiamo

Gentile signora Pavin , che gira con una bella coccarda verde per “le vie ceretane”, Ella deve sapere che i Comitati Uniti sono irriducibilmente indipendenti  e non fanno sconti e saldi di fine stagione a nessuno. Se “quando serviva” e non dopo più di un plenilunio dell’ultimo consiglio comunale, dopo essere intervenuti via web per richiamare ad una saggia sospensione della TARI , fino all’avvio “concreto” della raccolta porta a porta su tutto il territorio di Cerveteri, abbiamo protestato per l’aumento considerevole della TARI,  contestualmente ad un servizio non “fatto”, non ammettiamo tardive strumentalizzazioni da nessuno.

Non abbiamo “padrini o madrine” e mai staremo col cappello in mano a supplicare qualcuno , o a chiedere voti: senza merito e senza fatica, idee e preparazione alcuna.

Parliamo in generale, mettendo in luce una tendenza,politica mente malsana e bipartisan, che combattiamo: nulla di personale contro di Ella.

Non ci lamentiamo se ancora la maggioranza dei cittadini si affida a chi si risveglia soltanto per le campagne elettorali, un anno prima : ci vuole tempo per cambiare la cose e da ottimisti della volontà cogliamo i pur lenti segnali di cambiamento : cambiamento che forse arriva anche dalla vicina Bracciano e dalla Capitale; vedremo , forse qualcosa di buono e positivo verrà per la nostra causa.

Domandiamo alla signora Pavin: dove eravate , con tutte le vostre” truppe”, quando

Lo scorso 21 maggio avevamo indetto, a microfono aperto a tutti , un presidio-assemblea pubblica a piazza Risorgimento, nel cuore di Cerveteri? Erano presenti tre consiglieri comunali, alcuni cittadini, ma magari insieme si poteva ragionare e impostare una azione maggiormente incisiva. A progetto, a problema specifico, come vogliono i cittadini quando si riescono ad esprimere.

Difficile a Cerveteri essere forse “liberi cittadini” e non subire forse condizionamenti

e pressioni da altri tempi e latitudini…. Non è possibile che sia soltanto una eterna campagne elettorale : Noi però non ci stiamo e continueremo a muoverci  secondo la obiettiva scaletta dei problemi del territorio :indipendenti, senza guardare in faccia nessuno. Ricordi signora che comunque i cittadini, un po’ alla volta , leggono bene le situazioni……ed il tempo è sempre galantuomo

Buone cose e senza rancore alcuno

Per i Comitati Uniti

Luca Massimo Climati  

 

Furto in casa di un giornalista a Campo di Mare

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Ancora un furto a Campo di Mare.

Dove i ladri sono sempre più scatenati. A notte fonda i malviventi sono penetrati nella casa di un collega giornalista, arraffando denaro ed oggetti preziosi per alcune centinaia di euro. I soliti ignoti dopo aver forzato una finestra sono arrivati fin nella camera da letto dove la famiglia dormiva ignara di tutto. Il furto è stato denunciato ai carabinieri do Campo di Mare.

La Delegazione comunale di Cerenova chiude per 10 giorni, esplode la protesta

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Numerosi residenti di Cerenova e Campo di Mare si sono rivolti stamane alla nostra redazione per segnalare un disservizio.Con un laconico cartello affisso sulla porta della Delegazione comunale di Cerenova, il comune di Cerveteri informa che l’ufficio resterà chiuso al pubblico dal 20 giugno al primo luglio. Non sono specificate le ragioni, si vocifera che potrebbe essere per le ferie del personale impiegato. A Cerenova e Campo di Mare serpeggia malumore, lo sportello è prezioso per avere certificati e documenti senza doversi recare a fare le lunghe code al comune di Cerveteri. Specie per chi non ha l’auto la Delegazione di Cerenova è un punto di riferimento unico.

Giriamo la segnalazione all’amministrazione di Cerveteri sperando che faccia qualcosa. e non lascia migliaia di persone senza sportello comunale per dieci giorni.

cerenova

Al Centro Polivalente di Via Luni stasera “Ballando sotto le Stelle di Cerenova”

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Oggi, sabato 25 giugno alle ore 20.30 la serata danzante organizzata dalla Maestra Maria Rita Fabrizi

Sabato 25 giugno al Centro Polivalente di Via Luni a Cerenova serata di ballo, musica e spettacolo. Dalle 20.30 la Maestra Maria Rita Fabrizi, in collaborazione con il Centro Polivalente Sociale e il Patrocinio del Comune di Cerveteri organizza “Ballando sotto le Stelle di Cerenova”, una serata evento aperta a tutti all’insegna della danza. Per tutta la serata previsto un buffet.

“Sarà veramente una serata piacevole – ha dichiarato Francesca Cennerilli, Assessora alle Politiche Sociali del Comune di Cerveteri – invito le famiglie ad assistere all’evento, un’occasione per stare in compagnia e per apprezzare le coreografie che gli allievi del Corso di Ballo del Centro Polivalente hanno imparato nel corso dell’anno”.

Ad arricchire la serata, brani strumentali ed esibizioni canore.


Balneabilità del mare: gli esami dell’Agenzia per la Protezione Ambientale indicano valori ECCELLENTI per Cerveteri

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Balneabilità del mare: gli esami dell’Agenzia per la Protezione Ambientale indicano valori ECCELLENTI.
Il Sindaco Pascucci: i dati Goletta Verde utili a ragionare sui sistemi di depurazione a livello regionale. Ma la nostra economia è penalizzata ogni anno dalla diffusione di dati parziali.

La qualità delle acque del mare di Cerveteri è “ECCELLENTE”. Lo dichiara l’ARPA Lazio (Agenzia Regionale  per la Protezione Ambientale) che effettua i controlli ufficiali previsti dalla legge sulle coste e trasmette ai Comuni la tabella della qualità (IN ALLEGATO). È un documento molto importante perché sulla base dei risultati in esso contenuti, i Sindaci devono emettere eventuali ordinanze che impediscano la balneabilità in alcune zone della costa. Questo è il terzo anno consecutivo che il Comune di Cerveteri ottiene la valutazione di “ECCELLENTE”, il valore massimo attribuibile, su tutti i tratti esaminati. Proprio per questo, come ogni estate, l’ordinanza di non balneabilità emessa dal Sindaco di Cerveteri (la n. 28 del 23/06/2016) riguarda soltanto i 250 metri a ridosso della foce dei due fossi, così come prevede la norma. Escluse le foci dei fossi, quindi, non c’è alcun tratto di costa che prevede la non balneabilità. Non sono molti i Comuni che ottengono risultati così positivi. Eppure non è la prima volta che la Stampa diffonde notizie diverse.

Ieri sulle pagine di Repubblica.it nella sezione Roma ho trovato un articolo che sostiene che le coste della nostra città sono molto inquinate. La fonte è Goletta Verde, la sezione di Legambiente che si occupa del mare. Ogni anno, sempre a ridosso della stagione balneare, questa associazione pubblica una propria relazione che viene inviata alla stampa. Mi sono allora chiesto, preoccupato della salute dei nostri bagnanti, come mai ci fosse una così grande discrepanza fra i controlli ufficiali e quelli di Legambiente. Ho trovato sul web la relazione di Goletta Verde e l’ho letta (http://www.legambiente.it/sites/default/files/docs/comunicati/gv2016_2606_maremonstrumlazio_e_risultati.pdf), trovando che Goletta Verde non verifica la qualità del mare in tutta la costa, ma soltanto alle foci dei fossi. Cioè proprio là dove, per Legge, il mare non è balneabile. È normale quindi che i rilievi fatti da Goletta Verde riportino quei valori che renderebbero necessario emettere un’ordinanza di non balneabilità, proprio come quella che il Comune di Cerveteri ha già emesso relativamente alle foci dei due fossi, e non certo a tutti gli altri tratti di costa.
Sicuramente i dati raccolti da Goletta Verde a livello di costa laziale ci devono far riflettere e soprattutto sollecitare verifiche generalizzate su tutti i depuratori del Lazio. Ma la stampa (vedi appunto Repubblica.it) cosa fa? Diffonde la notizia di un ente privato (che, ripeto, deriva da esami svolti alle foci dei fossi dove arrivano gli scarichi dei depuratori) e lo diffonde come se fosse la fotografia generale della qualità delle acque del litorale? In questo modo tutti penseranno che il nostro mare è inquinato. E sarebbe un colpo durissimo per tutte le attività economiche legate al mare e al turismo.
Nella relazione di Goletta Verde si legge “il monitoraggio di Goletta Verde prende in considerazione il campionamento dei punti critici che vengono principalmente scelti in base a un “maggior rischio” presunto di inquinamento […] foci dei fiumi, torrenti, gli scarichi e i piccoli canali che spesso troviamo sulle nostre spiagge: queste situazioni sono i veicoli principali di contaminazione batterica dovuta all’insufficiente depurazione dei reflui urbani che attraverso i corsi d’acqua arrivano in mare. Quello di Goletta Verde è un monitoraggio puntuale che non vuole sostituirsi ai controlli ufficiali, né pretende di assegnare patenti di balneabilità, ma restituisce comunque un’istantanea utile per individuare i problemi e ragionare sulle soluzioni”.
Questa affermazione non è però sufficiente. L’economia di Cerveteri e di tutti gli altri Comuni della costa dipende anche e soprattutto dall’immagine e dalla reputazione del luogo. Quello che riporta la Stampa influisce fortemente sull’opinione pubblica. Non possiamo accettare che un’analisi “non ufficiale” diventi l’unica fonte che attesta la qualità delle nostre acque. Non possiamo avere dei dati così divergenti tra il giudizio “ECCELLENTE” certificato e notificato a tutti i Comuni da parte degli Enti deputati al controllo e il “fortemente inquinato” di un’associazione privata.
Pretendiamo da ARPA Lazio e dagli organi competenti che venga fatta chiarezza su questi temi. Il lavoro di tante famiglie che vivono grazie al lavoro estivo dipende da questi dati. Non possiamo accettare supinamente un così grave danno di immagine e quindi economico alla nostra città.

Eroico salvataggio di due bagnanti a Campo di Mare

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Momenti di paura sulla spiaggia di Campo di Mare.Due bagnanti che si erano allontanati troppo dalla riva stavano rischiando di affogare. Il pronto intervento dei bagnini dello stabilimento Renzi ha evitato la tragedia. I due villeggianti sono stati salvati e portati a riva. Per loro solo uno spavento. Applausi dei bagnanti agli eroici bagnini del Renzi.

VELEGGIATA IN ROSA, CHE SUCCESSO

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Si è svolta sabato 2 Luglio la Veleggiata in rosa, organizzata da Etruria in Vela in collaborazione con l’associazione Salotto rosa.

Skipper di tutte le età, supportati da una brezza sui 10 nodi da Ovest, hanno navigato da Marina di San Nicola fino a Campo di Mare indossando maglie rosa e colorando di rosa tutto il litorale a favore e sostegno di tutte le donne che hanno vinto o stanno combattendo la lotta contro il cancro.

Giunta alla seconda edizione la manifestazione ha registrato la grande partecipazione di tutti i circoli che ogni anno prendono parte ad Etruria in Vela e anche di alcuni sostenitori che hanno seguito l’evento accompagnando le imbarcazioni per alcuni tratti a bordo di canoe e sup.

Partendo dall’Associazione velica Marina di San Nicola i partecipanti hanno prima sfilato davanti gli stabilimenti del consorzio e poi passando di fronte al Castello Odescalchi hanno proseguito verso il Bar Malecon di Marina di Palo e successivamente hanno sfilato di fronte Torre Flavia approdando infine dagli amici dell’Associazione nautica Campo di Mare che, con la loro solita grandissima ospitalità, hanno accolto la manifestazione a braccia aperte mettendo a disposizione uno spazio ristoro ed offrendo un rinfresco ai partecipanti insieme a Salotto Rosa. Durante la veleggiata palloncini e fumogeni hanno contribuito a colorare di rosa il nostro tratto di mare richiamando l’attenzione dei tanti turisti e bagnanti presenti in spiaggia in questo primo caldo fine settimana di Luglio. In serata la manifestazione si è conclusa veleggiando con il vento in poppa portando tutte le imbarcazioni  verso i propri circoli di appartenenza. Una bellissima giornata – ha detto Marco Gregori, uno degli organizzatori dell’evento – che ci ha regalato grandissime emozioni e che ha visto il coinvolgimento di tante persone grandi e piccole. Un ringraziamento a tutti i partecipanti e a tutti coloro che hanno contribuito alla buona riuscita dell’evento.

 

Tutte le foto ed i video su www.etruriainvela.it

“Aperto un corridoio a mare per i mezzi di emergenza e l’accesso dei disabili”

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Un’ordinanza che vuole raggiungere due obiettivi. Liberare un corridoio di sicurezza per il passaggio dei mezzi di soccorso, e permettere l’accesso al mare da parte dei diversamente abili.

“Abbiamo emesso nel primo weekend di Luglio, quindi perfettamente in tempo per monitorare i risultati ed eventualmente correggere il tiro nelle prossime settimane – ha annunciato il Sindaco di Cerveteri Alessio Pascucci –  un’ordinanza che impedisce il parcheggio nella fascia dei 10 metri a monte del muretto dell’arenile di Campo di Mare. Il senso di questa ordinanza è chiaro: regolamentare la zona di parcheggio del nostro lungomare per garantire maggiore sicurezza e accessibilità alle spiagge, sia quelle libere che quelle attrezzate. Negli anni passati, infatti, era successo più di una volta che i mezzi di soccorso non riuscissero a circolare agevolmente a causa delle tante auto e camper parcheggiati senza alcuna regolamentazione. Trovare una soluzione era indispensabile. Ma non solo. Anche i diritti delle persone con ridotta mobilità, in quella situazione, non erano garantiti per l’impossibilità speso di raggiungere e parcheggiare vicino le strutture balneari. L’ordinanza istituisce quindi ben 6 posti auto riservati ai possessori di contrassegno presso ogni stabilimento balneare. Chiaramente, sarà garantita anche la possibilità di parcheggio ai lavoratori delle strutture balneari”.

Il parcheggio del lungomare di Campo di Mare può contenere circa 3.500 auto. Con le nuove disposizione si rinuncia a circa 40 parcheggi, ma si apre un corridoio di sicurezza tra l’area parcheggio e l’arenile.

“In queste prime settimane – ha detto il Sindaco – i nostri agenti della Polizia Locale saranno presenti in loco per facilitare la nuova viabilità e per dare informazioni ai cittadini, a cui chiediamo, sin da ora, la massima collaborazione”.

 

Contrordine: L’Arpa conferma che il mare di Ladispoli e Cerveteri è eccellente

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Continua il balletto sui dati dell’inquinamento del mare di Ladispoli e Cerveteri. Oggi è stata scritta la terza puntata di una faccenda che inizia ad essere stucchevole e che contribuisce ancora di più ad alimentare la sfiducia della gente verso organi pubblici o semi pubblici che dicono tutto ed il contrario di tutto.

A giugno l’Agenzia regionale per l’ambiente aveva definito eccellenti le acque di Ladispoli e Cerveteri, suscitando entusiasmo tra gli operatori ecologici che speravano nel boom delle prenotazioni sulle spiagge. Doccia fredda i primi giorni di luglio quando Goletta Verde, su iniziativa di Legambiente, aveva bocciato il litorale a nord di Roma, segnalando come tutte le foci fossero inquinate, soprattutto quelle che presentano scarichi di depurazione a mare. Tutto ed il contrario di tutto insomma, condito da roventi polemiche delle amministrazioni comunali di Ladispoli e Cerveteri contro Goletta Verde per la diffusione ad orologeria di dati che danneggerebbero l’immagine turistica delle due città. La terza puntata è stata scritta nuovamente da Arpa Lazio che ha pubblicato i dati sulle analisi delle acque del mare relativi al mese di giugno. Contrordine, ora i risultati sono lusinghieri, il mare viene definito estremamente pulito, gli esami mostrano una sensibile riduzione di Enterococchi intestinali e di Escherichia Coli.

Sia a Ladispoli e Cerveteri la classificazione in tutti i punti monitorati rimane eccellente.

Nel dettaglio, a Cerveteri si registra la più forte riduzione di batteri. Nei tre punti di campionamento nel mese di maggio si erano registrati valori di Enterococchi rispettivamente di 88, 96 e 100. Valori che comunque rientravano nei limiti consentiti (200/100ml). Nel mese di giungo negli stessi punti i valori misurati sono 1, 2 e 1. A Ladispoli, anche se meno marcati di Cerveteri, si registrano delle ottime riduzioni. Nei 5 punti di campionamento a maggio i valori erano di 180, 21,56,60 e 36. A giugno negli stessi punti i valori sono scesi a 3, 41, 9, 1, 9.

Ovviamente la situazione resta pesante alle fossi che continuano ad essere non balneabili, compromettendo ampie fasce di costa. A Cerveteri infatti non sono balneabili le zone adiacenti alle foci dello Zambra e del Turbino, oltre alla zona del Poligono militare. A Ladispoli invece non è balneabile la costa compresa tra il Vaccina ed il Sanguinara, ovvero il lungomare principale della città.

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